Beata Laura Vicuna
E’ stata beatificata da S.Giovanni Paolo II il 3 Settembre 1988, splendido esempio di eroismo e di santità in una bambina.
Nata a Santiago nel 1891, in un momento di gravi tensioni politiche e militari, conobbe presto la sofferenza per la morte del padre pochi anni dopo.
La famiglia – la madre, Laura e la sorellina Giulia- si trovò in precarie condizioni economiche.
La madre si trasferì con le figlie, nella vicina regione argentina del Neuquén, dopo aver trovato lavoro nella tenuta agricola di Manuel, uno dei tanti colonizzatori della Patagonia.
La madre di Laura si trovò in una situazione difficile: a causa dell’insistente pressione psicologica di Manuel, accettò di divenire la sua compagna; ovviamente Laura, nonostante fosse appena una bambina, si rese conto dell’evidente situazione di irregolarità della madre, la quale non poteva essere ammessa a ricevere i Sacramenti.
A 9 anni Laura, con la sorella Giulia, fu iscritta al Collegio Missionario delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si trovava ai confini con il Cile.
L’anno successivo ricevette la Prima Comunione; comprendeva dunque ogni giorno di più, la situazione negativa in cui si trovava la madre con Manuel: pregava continuamente, afiinché la madre si decidesse a lasciarlo.
Il giorno della Prima Comunione, scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli di S.Domenico Savio, l’allievo quindicenne di Don Bosco:
“O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio”
Aveva solamente 10 anni.
Decise di iscriversi alla Pia Unione delle Figlie di Maria, per la grandissima devozione che nutriva verso l’Immacolata, Madre dei piccoli.
Quando nel periodo delle vacanze, Laura e Giulia tornarono dalla madre, Manuel mostrò un interesse nei confronti di Laura.
La bambina, coraggiosamente, (aveva 11 anni!), lo respinse e Manuel risentito, decise di non pagare più le rette del collegio alle bambine.
Mossa da pietà, la direttrice le accolse comunque.
Il 29 Marzo 1902, Laura e Giulia ricevettero la Cresima; in quell’occasione Laura chiese di poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Le dissero che non era possibile, a causa della situazione familiare.
Il mese successivo, pronunciò privatamente i voti di castità, povertà, obbedienza: voleva essere tutta di Gesù.
Offrì la sua vita per il ritorno alla fede della madre: ben presto, il suo fisico iniziò a deperire.
Tornò dalla madre, ma Manuel continuò ad importunarla: fu percossa e picchiata dall’uomo, il quale la lasciò traumatizzata.
Il 22 Gennaio 1904, ricevette il Viatico e parlò con la madre.
Le spiegò la sua offerta e le chiese di pentirsi.
La madre in lacrime, promise alla figlia che avrebbe cambiato vita.
Poi, Laura, rivolta al Crocifisso della stanza, spirò serenamente dopo aver detto:
“Grazie Gesù, Grazie Maria! Ora muoio contenta”
Aveva solo 13 anni, ma era morta da santa.
Oggi la Beata Laura è pregata da molti, e molte sono le grazie ottenute da questa bambina: con il riconoscimento di un altro miracolo, Laura potrebbe essere la più giovane santa non martire della Chiesa.
Proposito: una corona del Rosario per tutte le famiglie