SANT’ETELBERTO: RE DEL CRISTIANESIMO

etelberto

Etelberto fu il primo sovrano anglosassone a convertirsi al cristianesimo, ed il terzo capo supremo dell’Inghilterra.

Nel 588 sposò la figlia cristiana del re Cariberto, permettendole di professare con libertà la propria fede.

Ancor prima di convertirsi, diede prova di magnanimità: accolse con benevolenza la delegazione di monaci inviata da S. Gregorio Magno, per evangelizzare i popolo anglosassoni.

La conversione del re è tradizionalmente collocata alla vigilia di Pentecoste del 597, un momento dunque, per il sovrano, ricco di grazia.

Fuori dalle mura di Canterbury, fece edificare un monastero, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, capostipiti del cristianesimo.

Un re grande per fede e virtù, con una politica filoecclesiastica e con un’attenzione verso i bisogni del suo popolo: non dimentichiamo che Etelberto fu il primo ad introdurre un codice legislativo, basato sulla legge di Clodoveo, re franco convertitosi al cristianesimo.

Dopo cinquantasei anni di regno, il glorioso monarca morì il 24 Febbraio 616, chiedendo di essere sepolto accanto alla moglie, nella cappella di San Martino a Canterbury.

Sant’Etelberto, figlio dell’Inghilterra, patria di altri sovrani santi, aveva collaborato alla diffusione del cristianesimo nella sua terra, come gli Apostoli agli albori del cristianesimo.

Maria, madre degli umili e dei potenti, aveva trasformato Etelberto in un campione della cristianità.

Proposito: una corona del Rosario per le intenzioni politiche, sociali e spirituali dell’Inghilterra

SANT’ANGELA MERICI: ANGELO DI CARITA’

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Fin da bambina, amava imitare le sue due sante preferite: Santa Caterina d’Alessandria e sant’Orsola.

A 15 divenne Terziaria Francescana, desiderosa di fare proprio il carisma francescano.

Un giorno, mentre pregava dopo aver lavorato, ebbe una visione: vide una processione di angeli e di vergini che cantavano; nella sfilata vide la sorella defunta, la quale le preannunciò che avrebbe fondato una Compagnia di vergini.

Dopo riflessioni e preghiere, nel 1532, Angela di Salò chiese alla Santa Sede di essere esonerata dalla sepoltura in una chiesa francescana come tutte le Terziarie, preferendo quella di Sant’Afra martire.

Non voleva rinnegare il Terz’Ordine (ne porterà l’abito fino alla morte), ma volle prendere per sé e per le numerose figlie spirituali che l’affiancavano, una certa distanza, in prospettiva di una futura vita consacrata che desiderava organizzare autonomamente.

Il Terz’Ordine infatti, non contemplava la scelta della verginità a vita: occorreva dunque, una Compagnia, un’associazione religiosa di laici o laiche che si univano tra di loro, impegnandosi a vivere il Vangelo ed a servire il prossimo.

Nel 1533, Angela costituì la Compagnia di Sant’Orsola, scegliendo come esempio la giovane principessa santa della Britannia,  uccisa dai pagani insieme alle sue compagne.

La fama di santità di Angela, intanto, cresceva sempre di più: molti si meravigliavano per le penitenze ed i digiuni, che nonostante l’età, (aveva 60 anni) riusciva a tollerare.

La regola della Compagnia, fu approvata dal vicario generale del Vescovo di Verona nel 1536, mentre nel 1544 Papa Paolo III elevò la Compagnia ad Istituto di diritto pontificio.

Il 27 Gennaio 1540 Angela Merici, fondatrice di una Compagnia dedita all’educazione delle fanciulle, angelo di carità verso le sue numerose figlie, morì, felice di aver vissuto il Vangelo fino all’ultimo istante.

Ogni Santo ha la sua particolare “impronta”: c’è chi si è dedicato agli altri, chi si è santificato nel mondo, chi nel chiostro, chi è caduto martire.

Ma in tutti è presente l’identificazione con Maria, Madre dei vergini, dei martiri e della Chiesa.

Il Santo è “patrimonio” della Chiesa. Soltanto i Santi, come Angela Merici, possono cambiare la società ed il mondo.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i giovani che non possono ricevere un’istruzione a causa della povertà

SANTI SEVERIANO ED AQUILA: SPOSI E MARTIRI

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Tanti sono stati i martiri cristiani al tempo dell’Impero Romano: tra costoro, ci furono anche molte coppie di sposi, unite dal matrimonio e dal martirio glorioso.

I Santi Severiano ed Aquila, sono stati martirizzati nel III secolo a Cesarea di Mauritania, in Africa Settentrionale.

Come molti altri, si aggiunsero alla schiera dei cristiani torturati, uccisi, divorati dalle bestie feroci, in ogni angolo dell’Impero.

Secondo il Martirologio, i due sposi furono bruciati vivi: il supplizio forse più doloroso di tutti.

Probabilmente, i due martiri erano anche dei grandi benefattori all’interno della comunità cristiana in Africa, segno di una generosità d’animo molto grande.

Chiediamo a Maria, Regina della famiglia, di darci genitori e famiglie sante, sempre ma soprattutto ora.

Proposito: una corona del Rosario per la santificazione degli sposi

BEATA LAURA VICUNA: L’EROISMO DEI PICCOLI

Beata Laura Vicuna

Beata Laura Vicuna

E’ stata beatificata da S.Giovanni Paolo II il 3 Settembre 1988, splendido esempio di eroismo e di santità in una bambina.

Nata a Santiago nel 1891, in un momento di gravi tensioni politiche e militari, conobbe presto la sofferenza per la morte del padre pochi anni dopo.

La famiglia – la madre, Laura e la sorellina Giulia- si trovò in precarie condizioni economiche.

La madre si trasferì con le figlie, nella vicina regione argentina del Neuquén, dopo aver trovato lavoro nella tenuta agricola di Manuel, uno dei tanti colonizzatori della Patagonia.

La madre di Laura si trovò in una situazione difficile: a causa dell’insistente pressione psicologica di Manuel, accettò di divenire la sua compagna; ovviamente Laura, nonostante fosse appena una bambina, si rese conto dell’evidente situazione di irregolarità della madre, la quale non poteva essere ammessa a ricevere i Sacramenti.

A 9 anni Laura, con la sorella Giulia, fu iscritta al Collegio Missionario delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si trovava ai confini con il Cile.

L’anno successivo ricevette la Prima Comunione; comprendeva dunque ogni giorno di più, la situazione negativa in cui si trovava la madre con Manuel: pregava continuamente, afiinché la madre si decidesse a lasciarlo.

Il giorno della Prima Comunione, scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli di S.Domenico Savio, l’allievo quindicenne di Don Bosco:

“O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio”

Aveva solamente 10 anni.

Decise di iscriversi alla Pia Unione delle Figlie di Maria, per la grandissima devozione che nutriva verso l’Immacolata, Madre dei piccoli.

Quando nel periodo delle vacanze, Laura e Giulia tornarono dalla madre, Manuel mostrò un interesse nei confronti di Laura.

La bambina, coraggiosamente, (aveva 11 anni!), lo respinse e Manuel risentito, decise di non pagare più le rette del collegio alle bambine.

Mossa da pietà, la direttrice le accolse comunque.

Il 29 Marzo 1902, Laura e Giulia ricevettero la Cresima; in quell’occasione Laura chiese di poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Le dissero che non era possibile, a causa della situazione familiare.

Il mese successivo, pronunciò privatamente i voti di castità, povertà, obbedienza: voleva essere tutta di Gesù.

Offrì la sua vita per il ritorno alla fede della madre: ben presto, il suo fisico iniziò a deperire.

Tornò dalla madre, ma Manuel continuò ad importunarla: fu percossa e picchiata dall’uomo, il quale la lasciò traumatizzata.

Il 22 Gennaio 1904, ricevette il Viatico e parlò con la madre.

Le spiegò la sua offerta e le chiese di pentirsi.

La madre in lacrime, promise alla figlia che avrebbe cambiato vita.

Poi, Laura, rivolta al Crocifisso della stanza, spirò serenamente dopo aver detto:

“Grazie Gesù, Grazie Maria! Ora muoio contenta”

Aveva solo 13 anni, ma era morta da santa.

Oggi la Beata Laura è pregata da molti, e molte sono le grazie ottenute da questa bambina: con il riconoscimento di un altro miracolo, Laura potrebbe essere la più giovane santa non martire della Chiesa.

Proposito: una corona del Rosario per tutte le famiglie

SANT’AGNESE: LA MARTIRE BAMBINA

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Sgozzata come un agnello durante le persecuzioni di Diocleziano nel 304 d.C, Agnese aveva solo 13 anni quando affrontò il martirio: un’esistenza che, pur breve, continua ad essere ricordata.

Si era consacrata a Cristo, piccola ed intrepida vergine, ed aveva rifiutato il prefetto di Roma, il quale vistosi respinto, la denunciò in quanto cristiana.

Sant’Ambrogio nel “De Virginibus” scrisse a proposito:

“La sua consacrazione è superiore all’età, la sua virtù superiore alla natura: così che il suo nome mi sembra non esserle venuto da scelta umana, ma essere predizione del martirio, un annunzio di ciò ch’ella doveva essere. Il nome stesso di questa vergine indica purezza. La chiamerò martire: ho detto abbastanza… Si narra che avesse tredici anni allorché soffrì il martirio. La crudeltà fu tanto più detestabile in quanto che non si risparmiò neppure sì tenera età; o piuttosto fu grande la potenza della fede, che trova testimonianza anche in siffatta età. C’era forse posto a ferita in quel corpicciolo? Ma ella che non aveva dove ricevere il ferro, ebbe di che vincere il ferro. […]”

Nell’iconografia tradizionale, è raffigurata con un agnello ad indicare il suo candore ed il sacrificio.

Una figlia di Maria, giovanissima, che ha ottenuto la corona bianca e la corona rossa nella maniera più eroica.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i bambini del mondo

PREGHIERA A SANT’AGNESE:

O ammirabile Sant’Agnese, quale grande esultanza provasti quando alla tenerissima età di tredici anni, condannata da Aspasio ad essere bruciata viva, vedesti le fiamme dividersi intorno a te, lasciarti illesa ed avventarsi invece contro quelli che desideravano la tua morte! Per la grande gioia spirituale con cui ricevesti il colpo estremo, esortando tu stessa il carnefice a conficcarti nel petto la spada che doveva compiere il tuo sacrificio, ottieni a tutti noi la grazia di sostenere con edificante serenità tutte le persecuzioni e le croci con cui il Signore volesse provarci e di crescere sempre più nell’amore a Dio per suggellare con la morte dei giusti una vita di mortificazione e sacrificio. Amen.

BEATO FRANCESCO YI BO-HEON: IL CORAGGIO DELLA FEDE

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Un’adolescenza e giovinezza ribelle: Francesco era tutt’altro che un santo.

Poi a vent’anni il cambiamento: imparò il catechismo, iniziò a conoscere Cristo e Maria, Madre di tutti, specialmente dei peccatori.

Si convertì ad una vita autenticamente cristiana ed eroica: compì spedizioni clandestine a Pechino a favore dei cattolici perseguitati, invitò a casa sua il primo Sacerdote missionario della Corea, da cui ricevette anche i Sacramenti.

Il giovane ribelle, era ora diventato quasi un santo: da solo si recava sui monti a pregare, compiva atti di penitenza e riparazione per i peccati suoi e degli altri, maturava nella fede sempre di più.

Nel 1797 iniziò la persecuzione contro i cattolici. Francesco esortò tutti a non temere la morte, ricordando la Passione di Gesù; circa due anni dopo fu arrestato.

Gli chiesero dov’erano gli altri cristiani ed i loro libri: lui non rispose, per questo fu picchiato e torturato barbaramente.

In prigione, infondeva sicurezza e pace a tutti.

“Nella mia vita ero un fallito. Ora ho incontrato Cristo ed è un onore poter morire per lui”

Il 9 Gennaio 1800 fu condotto sulla piazza del mercato e picchiato fino alla morte.

Alcuni, nell’osservare la scena, diventarono cristiani.

Papa Francesco, il 16 Agosto 2014, lo ha beatificato insieme ad un nutrito gruppo di martiri della Corea.

Il Beato Francesco aveva solo 27 anni, e da giovane scapestrato che era, aveva versato il suo sangue per Cristo.

 Proposito: una corona del Rosario affinché cessino le persecuzioni nel mondo.

SANT’EDOARDO III: IL CONFESSORE

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A soli dieci anni fu mandato in esilio in Normandia, a causa delle agitazioni nel Paese; nel 1043, a circa 37 anni d’età, salì al trono.

Il suo biografo ricorda la sua sapienza terrena, il suo desiderio di evitare ogni scontro frontale, la sua clemenza con i nemici.

Trasformò l’Inghilterra in un Paese unito e ben organizzato al suo interno, tanto che il suo successore Aroldo, si trovò a governare un territorio ben più stabile di quello di Edoardo.

La santità di Edoardo era la somma dei suoi comportamenti complessivi: fondò l’Abbazia di Westminster, superba chiesa romanica che secondo le sue intenzioni doveva essere dedicata a San Pietro.

Era amato per aver esercitato sempre la bontà e la carità verso i suoi sudditi, per aver voluto posporre il suo interesse a quello degli altri, per aver amato Dio in tutta la sua vita.

Probabilmente si sposò con Edith, figlia di un suo avversario politico, ma secondo le fonti mantenne la castità nel matrimonio.

Non potè partecipare all’inaugurazione del coro dell’Abbazia: morì il 5 Gennaio 1066, spirando dolcemente, dopo una vita eroica intessuta nell’amore e nel sacrificio, come Maria.

Nel 1102, il corpo fu riesumato e trovato incorrotto.

Oggi Edoardo III è conosciuto anche come “il confessore”, per aver confessato per tutta la vita la fede cattolica.

Proposito: una corona del Rosario per chi ha importanti incarichi di Stato

SANT’ANGELA DA FOLIGNO: MAESTRA DI TEOLOGIA

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Nata in una ricca famiglia, visse tra i benesseri ed i piaceri del mondo.

Si sposò ed ebbe dei figli, ma continuava a vivere nel peccato.

A 37 anni, la conversione: confessione totale e vita vissuta nell’austerità e nella penitenza.

Dopo breve tempo, morirono il marito ed i figli: il dolore fu straziante, ma ella perseverò nella fede, come Maria ai piedi della Croce.

Intorno al 1290, divenne Terziaria Francescana; il suo cammino spirituale verso la santità, fu contraddistinto da fenomeni mistici particolari: la sua profonda unione con Dio, non era un’utopia ma una realtà concreta, impedita solo dal peccato.

Molti santi e sante aderirono alla sua spiritualità: Beata Elisabetta della Trinità, Santa Teresa d’Avila, per citarne alcune.

Il 9 Ottobre 2013, Papa Francesco, ha iscritto Angela Foligno tra i santi, modello di donna, madre e santa, mistica innamorata di Cristo e di Maria.

Proposito: una corona del Rosario per tutte le madri di famiglia

SANTI INNOCENTI MARTIRI: IL SANGUE DEI BAMBINI

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Quando Erode si accorse di essere stato ingannato dai Re Magi, decise di uccidere i bambini di Betlemme, quelli da due anni in giù, e se Giuseppe non avesse creduto all’Angelo e non fosse fuggito in Egitto, lo stesso Gesù sarebbe morto.

L’innocente, è colui che si affida senza malizia alla madre, e nessuno è più innocente di un bambino.

Purtroppo oggi, quest’innocenza viene minata dal principio, e non soltanto con l’eliminazione su vasta scala della persona, con l’uccisione di milioni di innocenti (aborto), ma anche con le tecnologie, come televisione ed Internet, dove il bimbo innocente scopre e guarda spettacoli privi di decenza.

Ma c’è di più: i nostri insegnanti seguono corsi di aggiornamento e di perfezionamento sulle “nuove tendenze”, il diritto naturale viene calpestato, ed il bambino viene affidato a chi capita, senza poter avere una madre ed un padre con cui crescere.

La Chiesa vuole farci riflettere, oggi, su cosa s’intenda per “inncenza” e come noi stiamo facendo di tutto per toglierla ai bambini di oggi.

Il bambino davanti a Cristo ed alla Chiesa, assume una valenza importantissima: non aveva detto Gesù stesso di farsi come un bambino per entrare nel Regno dei Cieli?

Oggi la Chiesa ricorda e commemora, insieme ai Santi Inncoenti, anche tutt quei bimbi che nei secoli di cristianesimo, versarono il sangue per Cristo.

E sono davvero tanti.

Basti pensare nell’antichità a San Tarcisio, San Pancrazio, Sant’Agata, San Pancrazio e nel Messico Martire il Beato Josè Sanchez, il martire ucciso dai partigiani Rolando Rivi, ed Alois Grodze ucciso dai partigiani slavi dopo essere stato torurato barbaramente.

Bambini e ragazzi pieni d’innocenza e di amore a Cristo, la cui unica “colpa” era quella di essere cristiani.

Esempi per riflettere e modelli per vivere.

Preghiamo Maria, affinché non ci siano più persecuzioni e martirii, mai più sangue ma solo la gioia della fede.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i bambini ed i giovani perseguitati nel mondo

SAN LIBERALE: IL CONSOLE SANTO

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Era un console di successo, proveniente da una delle famiglie più nobili di Roma, ma non esitò ad offrire la propria vita per difendere Cristo: questa è stata la vita gloriosa di San Liberale, martire cristiano nato probabilmente nel III secolo a Roma.

Folgorato dal cristianesimo, rinunciò a tutte le ambizioni politiche, spogliandosi dei beni materiali per diffondere la parola di Dio.

Ma San Liberale correva un grosso rischio: erano in atto, in quel periodo, le feroci persecuzioni, che lo porteranno ben presto alla morte.

Catturato dai soldati, torturato e sottoposto a sofferenze di ogni tipo, non rinunciò mai alla sua fede, testimoniando in maniera eroica il suo essere cristiano.

Portato al cospetto dell’Imperatore Claudio il Gotico, non si fece intimorire e fu condannato a morte: spirò, pregando incessamente Cristo per i suoi persecutori.

E’ stato sepolto lungo il cimitero della Via Salaria, dove un suo devoto, Florio, fece erigere in suo onore un mausoleo tombale, per ringraziare il santo di averlo liberato, con il suo esempio, da una vita di peccato.

San Liberale: un figlio di Maria, un martire di Roma, un santo del quotidiano.

Proposito: pregare una corona del Rosario per tutti i cristiani perseguitati nel mondo