I due santi, sono il frutto della preghiera e dell’opera di un grandissimo apostolo: San Paolo.
Egli incontrò Timoteo da giovane, figlio di padre pagano e di madre ebrea, educato alla conoscenza delle Scritture.
Timoteo si convertì e iniziò a seguire l’apostolo in ogni suo viaggio, attraversando l’Asia Minore fino alla Macedonia.
Collaborò inoltre all’evangelizzazione di Corinto: era uno strenuo predicatore e discepolo del grande apostolo delle genti.
Tito era invece di famiglia greca, conobbe San Paolo durante uno dei suoi viaggi e decise di convertirsi al cristianesimo.
Fu inviato a Corinto, per dirimere le contese tra i cristiani di questa città e l’apostolo; divenne poi Vescovo di Creta, mentre il compagno Timoteo fu Vescovo della città di Efeso.
San Paolo scrisse ai due Vescovi alcune lettere a loro indirizzate personalmente: in queste, si compiace che i due discepoli abbiano attinto la forza per il loro ministero solo in Cristo Gesù, rimanendo saldi in ogni difficoltà.
Secondo Benedetto XVI, i Santi Timoteo e Tito ci insegnano a servire il Vangelo con generosità e ad essere i primi nelle opere buone.
Maria, Madre della Chiesa, ha reso questi due Santi pilastri della Chiesa nascente, e li ha posti a capo dell’intera cristianità, come massimi esempi di predicatori accanto a San Paolo, loro grandissimo maestro.
Proposito: una corona del Rosario per tutti i missionari