SAN DANIELE COMBONI: LA VITA PER L’AFRICA

san daniele comboni

Siamo nel 1857: San Daniele Comboni è un giovane sacerdote che desidera essere mandato in missione.

Il suo primo viaggio, insieme ad altri quattro compagni, termina con un disastro: l’inesperienza, i mercanti di schiavi, la disorganizzazione, lo costringono a tornare a Roma.

I suoi compagni si scoraggiano, Daniele no: propone un “piano” per la formazione religiosa ed umana dell’Africa.

Abbandonato da tutti, Comboni non dispera: sa che nella croce c’è la salvezza.

Il suo unico desiderio è quello di diffondere Cristo sulla Terra, di aiutare gli africani che soffrono la povertà e la schiavitù.

Come non vedere in questo straordinario santo, un tratto fondamentale dell’azione materna dell’Immacolata che vuole tutta l’umanità salva?

Torna in Africa nel 1867: fonda scuole dove anche le donne studiano ed insegnano, ospedali, la rivista missionaria “Nigrizia” attiva ancora oggi, istituti maschili e femminili (comboniani) che hanno dato alla Chiesa grandi santi missionari.

Già in vita gli africani lo consideravano santo, egli difende i diritti dei più poveri, degli schiavi, di coloro che la società considera negativamente.

“L’Africa si deve salvare con l’Africa”

Questo è stato il sogno di San Daniele Comboni, deriso prima per qualcosa che sembrava pura utopia , ammirato poi per essere riuscito a guardare lontano.