SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA: UN SANTO PER I GIOVANI

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Giovane studente di 18 anni, intelligente e pieno di vita, nel fiore della giovinezza decise di “lasciare tutto per Gesù”, entrando nell’Ordine dei Passionisti, fondato da S.Paolo della Croce.

Un’esistenza significativa, che ancora oggi ricordiamo.

Fin da bambino, nutriva una tenera devozione verso la Madonna. Aveva nella stanza una statua della Madonna Addolorata, e la contemplava spesso, pregando e meditando i suoi dolori.

All’origine della sua vocazione, ci fu un intervento soprannaturale.

Era il 22 Agosto 1856. A Spoleto, durante una processione mariana, Francesco Possenti fu toccato dalla grazia.

“Cosa fai ancora nel mondo? Segui la tua vocazione”. Era la voce di Maria che lo invitava a farsi santo.

La svolta fu radicale. Era nato Gabriele dell’Addolorata.

La vita religiosa non lo spaventò, anzi si adattò in tutto e per tutto alla rigida regola della Congregazione.

Aggiunse un voto personale mariano, diffondendo la devozione verso l’Addolorata.

La salute si stava però deteriorando: si ammalò di tubercolosi, che lo condusse alla morte a soli 24 anni.

Oggi il suo Santuario in Abruzzo, è meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

In un santo così giovane ed attuale, si può imparare molto.

Preghiamo Maria, affinché molti altri giovani nel mondo, diventino presto santi come Gabriele.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i giovani del mondo

BEATA LAURA VICUNA: L’EROISMO DEI PICCOLI

Beata Laura Vicuna

Beata Laura Vicuna

E’ stata beatificata da S.Giovanni Paolo II il 3 Settembre 1988, splendido esempio di eroismo e di santità in una bambina.

Nata a Santiago nel 1891, in un momento di gravi tensioni politiche e militari, conobbe presto la sofferenza per la morte del padre pochi anni dopo.

La famiglia – la madre, Laura e la sorellina Giulia- si trovò in precarie condizioni economiche.

La madre si trasferì con le figlie, nella vicina regione argentina del Neuquén, dopo aver trovato lavoro nella tenuta agricola di Manuel, uno dei tanti colonizzatori della Patagonia.

La madre di Laura si trovò in una situazione difficile: a causa dell’insistente pressione psicologica di Manuel, accettò di divenire la sua compagna; ovviamente Laura, nonostante fosse appena una bambina, si rese conto dell’evidente situazione di irregolarità della madre, la quale non poteva essere ammessa a ricevere i Sacramenti.

A 9 anni Laura, con la sorella Giulia, fu iscritta al Collegio Missionario delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si trovava ai confini con il Cile.

L’anno successivo ricevette la Prima Comunione; comprendeva dunque ogni giorno di più, la situazione negativa in cui si trovava la madre con Manuel: pregava continuamente, afiinché la madre si decidesse a lasciarlo.

Il giorno della Prima Comunione, scrisse alcuni propositi, molto simili a quelli di S.Domenico Savio, l’allievo quindicenne di Don Bosco:

“O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio”

Aveva solamente 10 anni.

Decise di iscriversi alla Pia Unione delle Figlie di Maria, per la grandissima devozione che nutriva verso l’Immacolata, Madre dei piccoli.

Quando nel periodo delle vacanze, Laura e Giulia tornarono dalla madre, Manuel mostrò un interesse nei confronti di Laura.

La bambina, coraggiosamente, (aveva 11 anni!), lo respinse e Manuel risentito, decise di non pagare più le rette del collegio alle bambine.

Mossa da pietà, la direttrice le accolse comunque.

Il 29 Marzo 1902, Laura e Giulia ricevettero la Cresima; in quell’occasione Laura chiese di poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Le dissero che non era possibile, a causa della situazione familiare.

Il mese successivo, pronunciò privatamente i voti di castità, povertà, obbedienza: voleva essere tutta di Gesù.

Offrì la sua vita per il ritorno alla fede della madre: ben presto, il suo fisico iniziò a deperire.

Tornò dalla madre, ma Manuel continuò ad importunarla: fu percossa e picchiata dall’uomo, il quale la lasciò traumatizzata.

Il 22 Gennaio 1904, ricevette il Viatico e parlò con la madre.

Le spiegò la sua offerta e le chiese di pentirsi.

La madre in lacrime, promise alla figlia che avrebbe cambiato vita.

Poi, Laura, rivolta al Crocifisso della stanza, spirò serenamente dopo aver detto:

“Grazie Gesù, Grazie Maria! Ora muoio contenta”

Aveva solo 13 anni, ma era morta da santa.

Oggi la Beata Laura è pregata da molti, e molte sono le grazie ottenute da questa bambina: con il riconoscimento di un altro miracolo, Laura potrebbe essere la più giovane santa non martire della Chiesa.

Proposito: una corona del Rosario per tutte le famiglie

SANT’AGNESE: LA MARTIRE BAMBINA

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Sgozzata come un agnello durante le persecuzioni di Diocleziano nel 304 d.C, Agnese aveva solo 13 anni quando affrontò il martirio: un’esistenza che, pur breve, continua ad essere ricordata.

Si era consacrata a Cristo, piccola ed intrepida vergine, ed aveva rifiutato il prefetto di Roma, il quale vistosi respinto, la denunciò in quanto cristiana.

Sant’Ambrogio nel “De Virginibus” scrisse a proposito:

“La sua consacrazione è superiore all’età, la sua virtù superiore alla natura: così che il suo nome mi sembra non esserle venuto da scelta umana, ma essere predizione del martirio, un annunzio di ciò ch’ella doveva essere. Il nome stesso di questa vergine indica purezza. La chiamerò martire: ho detto abbastanza… Si narra che avesse tredici anni allorché soffrì il martirio. La crudeltà fu tanto più detestabile in quanto che non si risparmiò neppure sì tenera età; o piuttosto fu grande la potenza della fede, che trova testimonianza anche in siffatta età. C’era forse posto a ferita in quel corpicciolo? Ma ella che non aveva dove ricevere il ferro, ebbe di che vincere il ferro. […]”

Nell’iconografia tradizionale, è raffigurata con un agnello ad indicare il suo candore ed il sacrificio.

Una figlia di Maria, giovanissima, che ha ottenuto la corona bianca e la corona rossa nella maniera più eroica.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i bambini del mondo

PREGHIERA A SANT’AGNESE:

O ammirabile Sant’Agnese, quale grande esultanza provasti quando alla tenerissima età di tredici anni, condannata da Aspasio ad essere bruciata viva, vedesti le fiamme dividersi intorno a te, lasciarti illesa ed avventarsi invece contro quelli che desideravano la tua morte! Per la grande gioia spirituale con cui ricevesti il colpo estremo, esortando tu stessa il carnefice a conficcarti nel petto la spada che doveva compiere il tuo sacrificio, ottieni a tutti noi la grazia di sostenere con edificante serenità tutte le persecuzioni e le croci con cui il Signore volesse provarci e di crescere sempre più nell’amore a Dio per suggellare con la morte dei giusti una vita di mortificazione e sacrificio. Amen.

BEATO FRANCESCO YI BO-HEON: IL CORAGGIO DELLA FEDE

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Un’adolescenza e giovinezza ribelle: Francesco era tutt’altro che un santo.

Poi a vent’anni il cambiamento: imparò il catechismo, iniziò a conoscere Cristo e Maria, Madre di tutti, specialmente dei peccatori.

Si convertì ad una vita autenticamente cristiana ed eroica: compì spedizioni clandestine a Pechino a favore dei cattolici perseguitati, invitò a casa sua il primo Sacerdote missionario della Corea, da cui ricevette anche i Sacramenti.

Il giovane ribelle, era ora diventato quasi un santo: da solo si recava sui monti a pregare, compiva atti di penitenza e riparazione per i peccati suoi e degli altri, maturava nella fede sempre di più.

Nel 1797 iniziò la persecuzione contro i cattolici. Francesco esortò tutti a non temere la morte, ricordando la Passione di Gesù; circa due anni dopo fu arrestato.

Gli chiesero dov’erano gli altri cristiani ed i loro libri: lui non rispose, per questo fu picchiato e torturato barbaramente.

In prigione, infondeva sicurezza e pace a tutti.

“Nella mia vita ero un fallito. Ora ho incontrato Cristo ed è un onore poter morire per lui”

Il 9 Gennaio 1800 fu condotto sulla piazza del mercato e picchiato fino alla morte.

Alcuni, nell’osservare la scena, diventarono cristiani.

Papa Francesco, il 16 Agosto 2014, lo ha beatificato insieme ad un nutrito gruppo di martiri della Corea.

Il Beato Francesco aveva solo 27 anni, e da giovane scapestrato che era, aveva versato il suo sangue per Cristo.

 Proposito: una corona del Rosario affinché cessino le persecuzioni nel mondo.

SANTI INNOCENTI MARTIRI: IL SANGUE DEI BAMBINI

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Quando Erode si accorse di essere stato ingannato dai Re Magi, decise di uccidere i bambini di Betlemme, quelli da due anni in giù, e se Giuseppe non avesse creduto all’Angelo e non fosse fuggito in Egitto, lo stesso Gesù sarebbe morto.

L’innocente, è colui che si affida senza malizia alla madre, e nessuno è più innocente di un bambino.

Purtroppo oggi, quest’innocenza viene minata dal principio, e non soltanto con l’eliminazione su vasta scala della persona, con l’uccisione di milioni di innocenti (aborto), ma anche con le tecnologie, come televisione ed Internet, dove il bimbo innocente scopre e guarda spettacoli privi di decenza.

Ma c’è di più: i nostri insegnanti seguono corsi di aggiornamento e di perfezionamento sulle “nuove tendenze”, il diritto naturale viene calpestato, ed il bambino viene affidato a chi capita, senza poter avere una madre ed un padre con cui crescere.

La Chiesa vuole farci riflettere, oggi, su cosa s’intenda per “inncenza” e come noi stiamo facendo di tutto per toglierla ai bambini di oggi.

Il bambino davanti a Cristo ed alla Chiesa, assume una valenza importantissima: non aveva detto Gesù stesso di farsi come un bambino per entrare nel Regno dei Cieli?

Oggi la Chiesa ricorda e commemora, insieme ai Santi Inncoenti, anche tutt quei bimbi che nei secoli di cristianesimo, versarono il sangue per Cristo.

E sono davvero tanti.

Basti pensare nell’antichità a San Tarcisio, San Pancrazio, Sant’Agata, San Pancrazio e nel Messico Martire il Beato Josè Sanchez, il martire ucciso dai partigiani Rolando Rivi, ed Alois Grodze ucciso dai partigiani slavi dopo essere stato torurato barbaramente.

Bambini e ragazzi pieni d’innocenza e di amore a Cristo, la cui unica “colpa” era quella di essere cristiani.

Esempi per riflettere e modelli per vivere.

Preghiamo Maria, affinché non ci siano più persecuzioni e martirii, mai più sangue ma solo la gioia della fede.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i bambini ed i giovani perseguitati nel mondo

SANTA LUCIA: ALBA DEL MONDO

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In tutto il mondo è conosciuta come la martire di Siracusa, consacrata a Cristo, che preferì la tortura e la morte, alla rinuncia della sua fede.

Con la madre Eutichia,  all’inizio della sua giovinezza, Lucia andò in pellegrinaggio alla tomba di S.Agata, la martire dodicenne di Catania.

Al ritorno dal pellegrinaggio, Lucia comunicò alla madre la sua scelta di consacrarsi a Cristo: ma la giovane era già promessa sposa.

Il fidanzato, decise di denunciarla al governatore, in quanto cristiana: erano gli anni della feroce persecuzione di Diocleziano.

Portata davanti al governatore, sottoposta ad un feroce interrogatorio, con grande fierezza dimostrò un coraggio superiore alla sua giovane età.

Dopo aver pregato e perdonato i suoi uccisori, Diocleziano e Massimiano, fu decapitata.

Una giovane martire, giovane luce sul cammino di molti: un’alba per il mondo intero.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i giovani in discernimento vocazionale

SANTA BARBARA: ROCCA DELL’ALTISSIMO

santa barbara

Era nata a Nicomedia, in Oriente, ma presto si trasferì con il padre Dioscoro, collaboratore dell’Imperatore, a Rieti.

La bellissima Barbara, aveva molti pretendenti, e si dice che il padre, fece costruire una torre per rinchiuderla lì dentro.

Ma la giovane martire voleva consacrarsi solo a Dio: quando il padre venne a conoscenza della sua conversione, la consegnò al prefetto Marciano.

Questi, tentò prima con le buone di convincerla, poi la torturò con ferri roventi.

Secondo la tradizione, il 4 Dicembre 290 d.C, Santa Barbara, nel fiore della giovinezza, fu decapitata dal padre stesso, colpito poi successivamente da un fulmine: la martire è perciò invocata contro la morte improvvisa.

Santa Barbara è la Rocca dell’Altissimo, come Maria: forte e pura, come i martiri di ogni generazione.

Proposito: pregare per i vigili del fuoco, di cui Santa Barbara è protettrice, affinché svolgano sempre eroicamente il proprio lavoro

SANT’AURELIA DI ALESSANDRIA: QUANDO LA SANTITA’ E’ GIOVANE

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Sant’Aurelia fa parte di quella schiera di giovanissimi martiri, che nelle prime persecuzioni cristiane, offrirono il loro sangue a Gesù.

Martiri come San Pancrazio, Sant’Agnese, Santa Lucia, Santa Caterina, San Tarcisio….

L’elenco è lunghissimo. Giovani e giovanissimi, come Aurelia, che fu uccisa a 16 anni, secondo l’esame medico dei suoi resti mortali.

Vissuta nel III secolo, sotto l’Impero di Valeriano, fu educata dalla madre alla dottrina cristiana.

Quando Aurelia seppe che i suoi cugini, avevano a Roma subito il martirio, insieme alla madre si diresse verso la capitale dell’Impero, per onorare e venerare quei campioni di fede, e per stabilire la loro dimora nelle catacombe di San Sebastiano.

Qui, la giovane conobbe un nobile pagano, Clodio Dionisio, che s’innamorò di lei.

Dopo poco tempo, si festeggiarono le nozze.

Il marito Clodio, attirato dalle virtù della sposa e dalla santità di questa, chiese il Battesimo.

Forse per invidia di qualche rivale di Clodio, Aurelia fu denunciata insieme alla madre, in quanto cristiana.

Arrestata ed interrogata, fu costretta ad assistere alla decapitazione della madre e della zia; il giorno dopo, un colpo di spada le recise il capo.

Clodio raccolse i resti della giovane sposa pagandoli a peso d’oro, e li ripose in una tomba di marmo bianco, insieme ad un’ampolla con il sangue versato da Aurelia.

Coprì la tomba con una lapide, e scrisse:

“Clodio Dionisio pose ad Aurelia d’Alessandria, sua benemerita consorte”

La giovanissima sposa, da Clodio amata fino a condividerne la fede, era stata uccisa perchè cristiana.

Ringraziamo Maria che sono esistite ed esistono tutt’oggi, anime coraggiose e generose, pronte a morire pur di difendere la propria fede.

Proposito: chiedere all’Immacolata di rafforzare la nostra fede

BEATO BERNARDO FRANCESCO HOYOS: PREDICATORE DEL CUORE DI GESU’

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Un Santo eccezionale sin dall’infanzia e prima adolescenza: a 10 anni conosce i Gesuiti, studiando presso il loro collegio a Medina del Campo.

Aveva solo 14 anni, quando chiede al padre il permesso di entrare tra i Gesuiti: è gracile di salute, ma forte nella fede.

Dopo vari mesi di resistenze, il padre cede, ed il giovanissimo Bernardo, poco più che fanciullo, entra festante tra i Gesuiti: è l’inizio di una nuova vita, tutta tesa verso la santità.

I primi due anni di noviziato, fino al pronunciamento dei voti, sono molto duri: il Beato li trascorre tra lotte e consolazioni spirituali, pervaso già da quell’aura mistica che lo caratterizzerà per tutta la vita.

E’ il 4 Maggio 1733: Bernardo ha solo 22 anni, ma è già maturo nelle virtù cristiane.

“Adorando l’Ostia Santa- come scrisse lo stesso Beato-  Gesù mi disse chiaramente cosa desiderava da me: che estendessi il culto del suo Sacratissimo Cuore.”

Da quel momento in poi, il Beato Bernardo dedicherà anima e corpo a questa missione: estendere in Spagna la devozione al Cuore di Gesù.

Il 14 Maggio, sempre nel mese mariano per eccellenza,  riceve un secondo messaggio da Gesù:

“Regnerò in Spagna, con più venerazione che altrove”

A Gennaio del 1735 viene finalmente ordinato Sacerdote: grande è la sua gioia e più intensa sarà la sua attività apostolica.

Si ammala gravemente di tifo, poco tempo dopo.

Tutti pregano, tutti sperano. Ma Gesù, vuole il “suo predicatore” con sè.

Aveva solo 24 anni, ma la sua vita l’aveva tutta dedicata alle anime, all’apostolato, allo zelo bruciante per la salvezza degli altri: un campione delle virtù cristiane, un eroe della fede.

Proposito: una corona del Rosario per i peccatori ed i lontani dalla fede.

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA: 18 ANNI PER GESU’

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Ha soltanto 18 anni Caterina, quando versa il suo sangue con un coraggio senza pari.

E’ il 305 d.C, quando giunge a Roma in vece di governatore, Massimino Daia.

Si organizzano feste e cerimonie, in cui si richiede di sacrificare agli dei: Caterina si rifiuta, per non tradire la sua fede.

Massimino convoca allora, un gruppo di intellettuali alessandrini, affinché convincano la giovane ad adorare gli dei.

Che cosa accade? Sono gli intellettuali che decidono di convertirsi al cristianesimo, e per questo sono decapitati da Massimino.

Lo spietato governatore chiede allora la mano della giovane, Caterina rifiuta e viene condannata ad una morte dolorosissima: una ruota avrebbe fatto strazio del suo corpo.

Per un miracolo riesce a salvarsi, poi però viene decapitata; il suo corpo, oggetto di grande venerazione da parte dei fedeli, viene trasferito da Alessandria sul Sinai.

La sua storia ha fatto il giro del mondo: la martire che a 18 anni testimonia la sua fede, è attestata a Roma, a Napoli e soprattutto in Europa settentrionale, segno di una considerazione molto ampia già all’epoca.

Oggi Santa Caterina è la protettrice di tutti i giovani e titolare di molte confraternite femminili; affinché molti, seguendo il suo esempio, possano vivere solo per Gesù, come ha fatto Maria nella sua vita.

Proposito: una corona del Rosario per tutti i giovani