SANT’EDWIN DI NORTHUMBRIA: IL RE CON LA CORONA ROSSA

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Nel primo millennio, parecchie corti inglesi diedero alla Chiesa illustri santi.

Ed uno di questi è proprio Sant’Edwin.

Si può essere santi, circondati dal lusso e dalla ricchezza propri di una corte sfarzosa?

Certo che sì. La santità non conosce confini.

Il Regno di Northumbria corrisponde oggi, circa allo Yorkshire ed all’attuale Northumbria.

Sant’Edwin era un principe della Deira che trascorse molti anni in esilio, a causa di lotte dinastiche.

Nel 616 divenne monarca assoluto, con autorità estesa anche su tutti gli altri regni anglosassoni.

In quel periodo era ancora pagano, ma chiese la mano di una fanciulla cristiana, figlia di un re del Kent.

Assicurò al padre, che non avrebbe interferito con la vita religiosa della figlia.

La fanciulla partì per raggiungere il suo promesso sposo, accompagnata dal cappellano San Paolino.

San Beda il Venerabile, famoso storico cristiano, scrisse che il sovrano meditò a lungo la sua conversione al cristianesimo.

Ci furono però dei fattori che lo orientarono verso tale scelta: l’essere scampato ad un attentato ed una calorosa esortazione da parte di San Gregorio Magno pontefice.

Il re, da pagano che era, chiede a San Paolino di essere istruito alla fede cristiana. Successivamente, molti suoi intimi compagni, seguendo il suo esempio, faranno lo stesso.

L’Immacolata, Regina dell’Universo, poteva forse non vegliare sul re dell’Inghilterra?

Lo ha reso strumento di santificazione per molti altri.

Uno dei suoi consiglieri, all’idea di convertirsi al cristianesimo, affermò:

“O re, la vita degli uomini sulla terra, a confronto di tutto il tempo che ci è conosciuto, mi sembra come quando tu stai a cena con i tuoi dignitari d’inverno, con il fuoco acceso e le sale riscaldate, mentre fuori infuria una tempesta di pioggia e di neve, ed un passero entra in casa e passa velocissimo. Mentre entra da una porta e subito esce dall’altra, per questo poco tempo che è dentro non è toccato dalla tempesta ma trascorre un brevissimo momento di serenità; ma subito dopo rientra nella tempesta e scompare ai tuoi occhi. Così la vita degli uomini resta in vista per un momento, e noi ignoriamo del tutto che cosa sarà dopo, che cosa è stato prima. Perciò se questa nuova dottrina ci fa conoscere qualcosa di più certo, senz’altro merita di essere seguita”.

 Sempre San Beda scrive che durante il regno di Sant’Edwin, l’intera Britannia era nella pace.

Con questi presupposti, il monarca iniziò a diffondere il cristianesimo ed a York costruì la prima chiesa in pietra della regione, nominando vescovo San Paolino.

Virtù sublimi e vita eroica: tutto questo a corte, in un ambiente in cui la ricchezza è all’ordine del giorno.

Già in vita era considerato un santo: tutti sognavano un grande futuro per lui.

La Regina dei Martiri, Maria Immacolata, lo chiamava a ricevere la corona rossa.

Nel 633, l’alleanza dei re Cadwallon e Penda, entrambi pagani, causò la sua morte sul campo di battaglia.

Il terreno dello scontro si macchiò del suo sangue, sangue cristiano, sangue che aveva versato affinchè il suo popolo non cadesse nella schiavitù di sovrani pagani.

Sant’Edwin è stato un re, un sovrano prima di tutto.

Maria, però, l’ha reso martire per tutta l’Inghilterra.