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GLI UNIVERSITARI PRO-LIFERS: “NON STAREMO A GUARDARE”

«Ama la verità; mostrati qual sei; e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio»

(San Giuseppe Moscati)

Domenica 10 Maggio a Roma si è svolta la V edizione della Marcia Nazionale per la Vita. Quest’anno tra i tanti simboli, striscioni e cartelli esibiti nel corteo che, partito alle 14:00 da via della Conciliazione (angolo via Traspontina) si è snodato lungo corso Vittorio Emanuele II, piazza Venezia, Teatro di Marcello ed, infine, è giunto alla Bocca della Verità, si è registrata un’autentica novità:

la CAPPELLANIA DI ROMA TRE.

Il logo della Cappellania (un pileo universitario bianco sullo sfondo nero della cappellania, realizzato da uno studente d’ingegneria informatica), affiancato ai nomi dei gruppi attivi in tale istituzione, ha inteso testimoniare non solo il convinto rifiuto dei contenuti della legge 194/1978 (una legge profondamente ingiusta poiché viola il diritto alla vita del nascituro), da parte degli studenti cattolici dell’Ateneo, ma anche il motivato dissenso ad ogni forma di violazione della legge morale che, in quanto legge divina e naturale, non conosce eccezioni, è assoluta, essendo inscritta nella coscienza e nell’animo di ogni uomo.

Gli universitari della Cappellania di Roma Tre, dunque, hanno dato la loro testimonianza concreta di pro-lifers, a favore della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, unendosi alle migliaia di persone di buona volontà, accorse da tutto il mondo per dimostrare il loro sì convinto alla vita, marciando per tutti quegli esseri umani che da più di 40 anni vengono legalmente eliminati.

Gli studenti scesi in piazza hanno lanciato un messaggio preciso:

“Dobbiamo affrontare la situazione e far sentire la voce del popolo universitario cattolico! La difesa della vita, che è sempre qualcosa di inviolabile, deve partire da noi; finché ne avremo la forza, grideremo al mondo la terribile realtà: l’aborto è un omicidio, la legge 194 è  ingiusta perché dal 1978 ha causato la morte di 6 milioni di vite. Così è forse tutelato il diritto del nascituro? Gli viene impedito addirittura di aprire gli occhi al mondo! La vita è il primo diritto. Poi, il resto.

La via più semplice spesso non è quella eticamente più giusta: chiediamo allo Stato un aiuto concreto per le donne in difficoltà, domandiamo per esse un supporto psicologico ed economico e non  di offrire su un piatto d’argento l’aborto, ma di puntare sulla vita, sperare, credere e proteggere la vita, in ogni tempo e condizione.”

La Cappellania Universitaria di RomaTre, che ha partecipato per la prima volta a tale evento, nella speranza di aver dato l’avvio ad una partecipazione crescente e condivisa da parte degli altri Atenei, comprende i gruppi:

·        F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana),

·        Comunione e Liberazione,

·        GiurCap (afferente al Dipartimento di Giurisprudenza)

·        Comunità Sant’Egidio,

·        Giovani Sacro Cuore

Varie realtà, con carismi ed obiettivi diversi, ma che sono scese in piazza il 10 Maggio 2015 con un intento comune.

“Una cosa è certa: non staremo a guardare la morte di così tanti innocenti, non possiamo rimanere inerti mentre la vita viene calpestata. Il nostro appello è rivolto a tutte le altre università, ad ogni  giovane di buona volontà che ama la vita e vuole impegnarsi per difenderla: uniamoci, collaboriamo!

Soltanto così ce la faremo. Non da soli, certo, ma con l’aiuto della Provvidenza, consapevoli che Dio darà la vittoria.”

 

Gli Universitari della Cappellania di Roma Tre

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