Campione di fede e protagonista della lotta contro l’arianesimo, nel 313 d.C. fu eletto Patriarca di Alessandria, in un momento di grande difficoltà per la Chiesa.
Scelse i futuri chierici tra uomini di grande virtù ed iniziò la costruzione della chiesa di S. Theonas, la più grande della città.
Combatté l’eresia ariana, introdotta da Ario, il quale per diffondere la propria dottrina si serviva perfino delle canzoni che il popolo cantava, senza rendersi conto degli errori dottrinali in esse contenute.
In un primo momento, tentò di far ragionare Ario con dolcezza, ma fallito anche questo metodo, fu costretto a convocare un sinodo di Vescovi, durante il quale le testi di Ario furono respinte.
Nella controversia s’inserì anche l’Imperatore Costantino, il quale, per insistenza di Alessandro, convocò il concilio di Nicea (325), dove l’eresia ariana fu definitivamente confutata.
Alessandro, ormai stanco e consumato dagli anni, tornò ad Alessandria, dove la morte lo colse qualche mese più tardi.
I suo contemporanei lo descrissero come un uomo tenuto nella massima considerazione dal popolo e dal clero, magnificente, liberale, eloquente, amante di Dio e di Maria, dedito ai poveri, al bene ed alle mortificazioni.
Proposito: una corona del Rosario per tutti i Vescovi