SAN CARLO BORROMEO: IL SANTO DELL’ “HUMILITAS”

 

san carlo

L’umiltà è sempre stata il motto della sua vita, nonostante fosse nato in un famiglia nobile ed importante.

Con tutte le sue forze si dedicò al ministero episcopale, guidato dal desiderio di salvare molte anime.

“Le anime si conquistano con la preghiera umile”

E’ stato questo il suo progetto di vita.

Divenne Vescovo a 25 anni. Era un uomo di lettere, molto colto: fondò a Roma le “Notti Vaticane”, un’Accademia frequentata da importanti personalità del tempo.

Fu eletto Vescovo di Milano: nel 374 d.C, la città aveva conosciuto un altro Vescovo santo, Sant’Ambrogio, contemporaneo di Sant’Agostino e San Vigilio.

L’arcidiocesi di Milano era molto vasta: San Carlo la visitò a lungo, fondando centri di accoglienza per malati, anziani, orfani e poveri.

Aveva un cuore aperto alla carità: donò molti dei suoi beni a coloro che erano privi di mezzi, difese la Chiesa contro le mire dei più potenti, fu l’ispiratore di confraternite e di istituti a favore dei dimenticati.

Sempre con umiltà, pazienza e preghiera: digiuno e penitenza, orazione costante, grande carità.

San Carlo Borromeo divenne per tutta la Chiesa, un esempio di santità.

Umile e ricco di virtù come Maria, immerso in Dio in ogni occupazione: contemplazione ed azione in lui si fondevano insieme.

Continuò fino all’ultimo a seguire personalmente le sue fondazioni, divorato dalla febbre e dai dolori di una vita ricca di sacrifici.

Senza mai fermarsi, senza mai riposo per salvare le anime: come deve essere allora, la carità di Maria verso ognuno di noi?

E’ il 1584: San Carlo Borromeo, vita eroica e consumata solo per gli altri, muore serenamente, aggiungendosi alla schiera degli uomini di Chiesa, che si sono santificati compiendo il loro ministero fino all’ultimo istante.

Proposito: pregare una corona del Rosario per tutti i Vescovi