SAN BARLAAM DI ANTIOCHIA: QUANDO LA FEDE E’ PIU’ FORTE DEL FUOCO

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Barlaam è stato un martire famoso per l’epoca.

Di lui abbiamo notizia in tre omelie, una di San Basilio, una di San Giovanni Crisostomo, una di Severo di Antiochia.

Anche lo storico Eusebio accenna al martirio di Barlaam.

Chi era Barlaam?

Né ricco né forte, né nobile né soldato, era solo un contadino rozzo ed analfabeta, che conosceva la fatica del lavoro nei campi.

Il periodo storico era particolarmente difficile: la “Grande Persecuzione” di Diocleziano era iniziata.

Barlaam era cristiano e non voleva rinunciare alla sua fede; fu trascinato a forza vicino ad un altare pagano, e gli furono dati in mano incenso e carboni bollenti.

Avrebbe solo dovuto aprire la mano, lasciare cadere i carboni sull’altare e pronunciare una formula di apostasia dalla fede cattolica.

Ma Barlaam non si comportò così. Egli lasciò che la sua mano bruciasse, poi fu ucciso barbaramente dai carnefici.

Dopo la sua morte, la sua figura iniziò a diffondersi.

Il contadino che, sotto l’Impero di Diocleziano aveva preferito la morte piuttosto che l’abiura, iniziò a fare il giro d’Europa.

Gli furono dedicate delle chiese, una ad Antiochia, l’altra ad Edessa.

Molti futuri martiri, sul suo esempio, si rinfrancarono e testimoniarono coraggiosamente la propria fede.

Maria, Regina dei Martiri, aveva dato  a San Barlaam la forza per affrontare le torture ed il martirio, Lei gli aveva conferito come premio la corona rossa eterna.

Proposito: leggere e meditare le testimonianze del martirio dei primi cristiani (“Acta” e “Passiones”)