BEATO JUAN GONGA MARTINEZ: IL RAGAZZO DEL CROCIFISSO

beato giovanni

In vita era soprannominato “il santo”.

Una vita molto semplice, ma allo stesso tempo straordinaria: dopo la prima Comunione, la vita spirituale del giovane Juan, conosce un’impennata.

Il suo ideale, il suo desiderio più grande è quello di diventare sacerdote, di portare Gesù a tutti, di salvare molte anime; entra giovane tra i Francescani, ma la salute malferma gli impedisce di rimanere: deve tornare a casa.

Juan non dispera, ma comprende che forse la sua chiamata è diversa, non è il sacerdozio: una vita esemplare nel mondo, per fare luce sulla strada di molti.

Si diploma in ragioneria ed inizia a lavorare: in ufficio tutti lo ricordavano come un giovane sempre con il sorriso, autenticamente cristiano, pronto ad aiutare tutti.

Il tempo libero lo dedica alla catechesi, intrattenendo i bambini con aneddoti tratti dalle vite dei santi, conquistandoli con la sua simpatia.

Visita e cura i malati, i sofferenti ed i poveri, è iscritto ad Azione Cattolica, dove è l’esempio di tutti.

Si fidanza e pensa al matrimonio, trae dalla S. Messa, dal Rosario e dalla Confessione, la forza spirituale necessaria per affrontare ogni difficoltà.

Tutti lo osservano e rimangono ammirati, nel guardarlo composto e raccolto in Chiesa: iniziano a soprannominarlo “il santo”.

Inizia nel 1936 la guerra civile in Spagna, e con questa le persecuzioni contro i cattolici: Juan sa di essere a rischio, ma allo stesso tempo è felice di morire per Cristo.

All’uscita dalla Messa viene arrestato, ma poi rilasciato dopo poco tempo.

Si rifugia in una città vicina, ma poi torna a Carcaixent, in Spagna, dove si trovava anche la sua famiglia.

Viene processato ed arrestato, come i primi martiri, e portato il 13 novembre sul luogo dell’esecuzione.

Torturato ed impaurito dalle minacce, pur con le mani legate, dimostrò una forza ben superiore alla sua giovane età: prima di morire, estrasse il Crocifisso che portava sempre con sé e lo sollevò in alto, verso i fucili pronti a sparare.

“Vi perdono tutti” disse.

L’istante dopo, ad appena 24 anni, venne fucilato.

Morì così l’innamorato di Maria, il ragazzo del Crocifisso, il santo di  Carcaixent: aveva vissuto sempre per Gesù e con Gesù, e Maria l’aveva reso, come i primi martiri, esemplare per virtù.

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